Antichi Astronauti

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Io produrrò un umile primitivo; “Uomo” sarà il suo nome. Creerò un lavoratore primitivo; egli avrà in carico il lavoro degli dèi, affinché essi non si stanchino.

-Marduk, Epica della Creazione

I Sumeri, la culla della civiltà. Il popolo che ha compiuto il grande salto per l’umanità. E’ attribuibile a loro l’invenzione della scrittura, il primo sistema giuridico e le prime leggi, l’agricoltura e l’allevamento ma sopratutto l’astronomia. Conoscevano infatti Urano, Nettuno e Plutone, pianeti di cui fino a 200 anni fa ignoravamo l’esistenza. Non è un caso che Egizi, Greci e tantissimi popoli che hanno gettato le fondamenta di quanto sappiamo oggi sul cosmo abbiano tutti attinto dagli scritti mesopotamici, che a loro volta hanno ereditato dai Sumeri il pantheon religioso e astronomia. Tutta questa conoscenza pare piovuta dal cielo, letteralmente. Com’è possibile che cavernicoli nomadi, incapaci di pronunciare parole articolate, siano divenuti quanto c’è di più vicino alla società moderna? Come facevano a conoscere costellazioni e pianeti invisibili ad occhio nudo e anche a comuni telescopi? Cosa ha condannato all’estinzione gli uomini di Neanderthal e i Cro-Magnon, nonostante la loro enorme capacità cranica e una muscolatura più sviluppata della nostra? Perchè nel nostro DNA è stato “decifrato” il gene VMAT2, che ci predispone alla venerazione di idoli biologici o inanimati (non sto scherzando, controllate voi stessi)? Che cos’ha costruito città monolitiche, dal singolo mattone ciclopico di Baalbek alla futuristica città di Puma Punku dai precisissimi intagli dai dettagli millimetrici, impossibili da replicare a mano persino al giorno d’oggi? Ma sopratutto, perchè siamo le uniche creature coscenti di se stesse in tutto il regno animale? Com’è possibile che le scimmie odierne non abbiano sviluppato un’intelligenza articolata mentre noi si, nonostante condividiamo lo stesso antenato e un buon 90% di DNA? Forse qualcosa (o qualcuno) ha alterato la nostra normale evoluzione?

 


 

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